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Archive for 11 dicembre 2012

dracula_de_bram_stoker_1992

Sulla scia del film di Argento della scorsa settimana e colta da nostalgie vampiresche, vado a riesumare un altro di quei film che ho visto e rivisto una quantità di volte a dir poco imbarazzante in quegli anni in cui avevo a mia volta aspirazioni verso una sana ed esteticamente gratificante condizione di non-morte.

Sì, lo so è un film oltremodo (mani sospese sulla tastiera e sguardo perso nel vuoto in cerca di un aggettivo che sia almeno un filo più adatto di ingombrante) pretenzioso e magniloquente (sono riuscita ad utilizzare questo aggettivo e non sto neanche parlando dei Museè uno di quei vocaboli che bisogna segnarsi in attesa dell’occasione giusta per sfoderarli – un po’ come gargantuesco – non viene in mente niente a nessuno?). E oltretutto è anche un film terribilmente romantico, per lo meno per i miei standard.

Ma il risultato finale è talmente ben riuscito da far dimenticare anche gli aspetti che, presi singolarmente potrebbero essere discutibili. Di fatto, è una delle migliori trasposizioni di Dracula dopo quella del 1931 con Bela Lugosi, anche se Coppola si prende diverse libertà rispetto alla storia originale.

Nonostante il titolo Bram Stoker’s Dracula sia stato scelto esplicitamente per sottolineare la fedeltà al testo originario e per identificare subito il film come la vera trasposizione cinematografica del grande classico gotico, ci sono diverse deviazioni se non a livello di trama quanto meno nella connotazione dei personaggi.

La più evidente è sicuramente quella riguardante il personaggio di Mina (Winona Ryder) che nella versione di Coppola diventa una sorta di reincarnazione della sposa perduta del Conte Vlad creando così il terreno per una storia d’amore e di sangue che attraversa i secoli e che giustifica e nobilita la vampiresca condizione di Dracula.

I have crossed oceans of time to find you. 

Appare più che evidente l’intenzione del regista di farci in qualche modo parteggiare per questo povero Conte infelice che si auto condanna all’eternità della non-morte per vendicare e ritrovare la sua amata. E se si pensa che, a contendersi l’amore di Mina, c’è da una parte l’affascinante Gary Oldman nei panni del Conte Vlad e dall’altra l’insipido Keanu Reeves in veste di Jonathan Harker, non è neanche poi così difficile fare il tifo per il vampiro.

Coppola crea un Dracula lontano dagli stereotipi del mostro privo di qualsiasi profondità ed univocamente malvagio e ne tira fuori un personaggio triste, decadente ed estremamente carismatico. Il Dracula di Coppola è pervaso di una prepotente sensualità che fa parte essa stessa del potere del vampiro e finisce col travolgere tutti coloro che entrano in contatto con lui.

I was betrayed. Look what your God has done to me! 

Un’altra differenza abbastanza notevole si trova nel personaggio di Van Helsing, che nel libro è serio, gentile e pacato mentre qui – interpretato da un come sempre ottimo Anthony Hopkins – è una sorta di cacciatore dal carattere eccentrico e dalle inquietanti capacità.

Yeah, she was in great pain! Then we cut off her head, and drove a stake through her heart, and burned it, and then she found peace. 

Per il resto, scenografie grandiose, curate in ogni dettaglio, attenzione maniacale per le inquadrature – con ripetuto impiego di dissolvenze sovrapposte per creare giochi di immagini che nascono l’una dall’altra – trionfo dell’estetica goticheggiante e copiose (nonché voluttuose) quantità di sangue.

E’ un gran bel film, niente da dire. Coppola ha fatto con Dracula quello che Jackson ha fatto con Il Signore degli Anelli, dando vita ad una versione cinematografica completa, che non lascia inespresso nessuno spunto fornito dal testo di partenza.

Cinematografo & Imdb.

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