James Wan è bravo eh, questo è fuor di dubbio.
Esordio nel 2004 con Saw, che al di là dei seguiti splatterosi cui ha dato origine, è un ottimo esempio di horror psicologico, cattivo e inquietante. Poi il primo Insidious nel 2010, che magari non era una cosa da strapparsi i capelli ma era buono. Intelligente, non banale e tecnicamente promettente. E poi il mio preferito, nel 2013, The Conjuring, che per me rimane uno dei migliori film horror degli ultimi quindici anni. Poi sì, quest’anno ha anche diretto Fast and Furious 7, e non lo ha neanche fatto male, ma al momento mi interessa il James Wan orrorifico, quindi quello lo lascio da parte.
E’ bravo, dicevo.
Però qui gioca un po’ sporco.
Riprende la storia del primo capitolo e va a spiegare le origini di quel seccante problema con l’aldilà che tormenta la famiglia Lambert risalendo agli eventi che avevano colpito Josh (sempre Patrick Wilson) da piccolo. E fin qui, niente di male in sé. L’idea è buona e di materiale per inventarsi roba nuova ce n’è ampiamente.
Peccato che Wan si adagi un po’ troppo sui riferimenti al primo, riciclando di peso intere sequenze del film precedente, saccheggiandone presupposti e motivazioni e limitandosi a inserire qualche variante nel campionario spettrale.
La tecnica di regia è sempre buona, le case infestate gli piacciono e ci si trova a suo agio. La tensione si crea abbastanza e qualche spavento come si deve ce lo si prende anche. Però.
Però sa tanto, veramente tanto, troppo di minestra riscaldata. Sembra un po’ un’extended version del primo più che un seguito vero e proprio.
Alcune sequenze, per quanto magari efficaci, sono piazzate proprio un po’ solo per allungare il brodo. Sta cazzeggiando e si vede.
Non so. Più ci penso (e più guardo la cronologia) e più ho idea che si sia un po’ fatto prendere dalla frenesia commerciale del seguito a tutti i costi e che l’abbia tirato via malamente nei ritagli di tempo residui dalla lavorazione di The Conjuring (uscito solo un paio di mesi prima e del quale, tra l’altro, vedo un seguito previsto per il 2016, sperando che stavolta gli dedichi un po’ più di tempo).
Insomma, non è male ma è un po’ inutile.
Adesso nelle sale c’è il terzo, manco a dirlo, un prequel, che però è diretto da Leigh Whannel, coideatore con Wan del soggetto di Saw e sceneggiatore dei due precedenti capitoli di Insidious (oltre che di tutta la saga di Saw, compresi i capitoli non diretti da Wan).
In realtà è un prequel rispetto agli avvenimenti della famiglia Lambert ma è sempre successivo all’antefatto di Josh da piccolo, nel 1968, perché qui Elise, la sensitiva, ha già vissuto quei primi avvenimenti.