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Archive for the ‘G.L. D’Andrea’ Category

La Notte che scende
Sul nero Quartiere
Non lascia più scampo
Non lascia vedere
 
Ricordi spezzati
Memorie interrotte
Creature morenti
Che arrivano a frotte
 
Non hanno speranza
Non hanno futuro
Ma un solo miraggio
Quel Varco nel muro
 
Son quadri e dipinti
Son scritte sui muri
Son tracce viventi
Di tempi più oscuri
 
Con gli occhi roventi
Le Bestie del Nero
Divorano in Mare
Quel triste Veliero
 
L’Inferno non brucia
Ma ghiaccia ogni cosa
Non cede il destino
Non muore la Rosa
 
Non teme alcun tocco
L’eterea creatura
Ma il Lupo ricorda
L’antica paura
 
Il Sangue non basta
La carne non sente
Il canto stordisce
L’acciaio non mente
 
Sovrani caduti
Di regni lontani
Sorretti da eserciti
Senza più mani
 
Non senti le note
Non senti i lamenti
Lo stridere d’ossa
Il batter di denti
 
Il cielo si apre
Il bosco cammina
La Notte resiste
Più sola di prima 
 

Liberamente ispirata.

 

Wunderkind – Il regno che verrà si è rivelato ampiamente all’altezza delle mie aspettative.

La potenza evocativa della scrittura di D’Andrea è notevole. Come notevole è il modo in cui, con poche parole, tratteggia personaggi di enorme umanità e complessità.

Vengono abbattute tutte le barriere di spazio e tempo, sia a livello di trama che a livello narrativo. La realtà non è solo sottile ma è multipla e mutevole. Il concetto stesso di realtà è molto dubbio. Quello che conta, e quello che resta, al centro e alla base di tutto è il Potere. Potere che cambia forma. Che cambia padroni. Che cambia prezzo. Ma che comunque governa e tiene in schiavitù tutti i mondi possibili.

Questo terzo volume è sicuramente il più potente. E’ una danza tragica. E’ l’Orchestra dei Ceterastradivari.

Trasmette una tensione che tiene incollati alle pagine.

Confermata l’impressione che già espressi in occasione del W2 e cioè che il Wunderkind non doveva essere una trilogia spezzata ma un unico volume (anche se ormai è una speranza decisamente vana).

Piccola parentesi sulla vicenda Mondadori. Non voglio entrare né troppo in dettaglio né troppo in polemica ma una domanda sorge spontanea. Come può essere passato per la mente a qualcuno di lanciare il W1 come libro per ragazzi? E a seguire. Dato tale macroscopico e grossolano errore di target (e volendo evitare di indagare sulla buona fede o meno in cui tale errore è stato commesso), come ha potuto qualcuno stupirsi che le vendite non fossero all’altezza delle aspettative? Ora, io adoro tutta la trilogia del Wunderkind (non si era capito vero?) ma se l’avessi letta a 8-9 anni (perché nelle Mondadori multi center e nelle Feltrinelli continuo a trovarlo in questa sezione accanto a Cuore d’Inchiostro) un minimo turbata lo sarei stata. E già io son venuta su a forza di Dario Argento. E comunque, nel migliore dei casi non ci avrei capito niente. Va bene che in qualche modo i libri – seppur per macro categorie – bisogna suddividerli, per esigenze pratiche ma non è che tutti i libri con un ragazzino protagonista sono per ragazzi. E poi. Quando hanno fatto uscire il W1, possibile che in tutta la casa editrice non ci fosse nessuno che si fosse informato su come continuava e dove andava a parare? (Domanda ovviamente retorica dato che lessi a suo tempo la storia di come si arrivò alla pubblicazione raccontata dall’autore stesso sul suo ormai defunto blog). E che a questo qualcuno non sia passato per la mente di dire qualcosa tipo hey-scusate-ma-siete-proprio-sicuri-che-sia-per-ragazzi? Tutto ciò, ripeto, volendo prescindere da qualsiasi polemica e considerando esclusivamente il presupposto di un errore di marketing. Chiusa parentesi.

“Le foglie coprivano tutto lo spettro della sofferenza. Un arcobaleno di rossi e arancione e gialli variati in infinite combinazioni. Il tosso del sangue versato in battaglia, il carminio del sangue innocente, il magenta del sangue offerto in sacrificio. Il colore del tramonto su pianeti irraggiungibili, il tramonto su giardini che deliziavano gli occhi dei re. L’arancione dei frutti maturi e l’arancione delle vene che esplodevano. Il giallo del sole al suo culmine, il giallo della desolazione delle spore che non hanno ombra, l’alba di una tragedia e l’alba di una farsa.”

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Aspettando che il libro sia effettivamente disponibile sui bookstore online, segnalo questa interessante intervista di Andrea Cattaneo.

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Sono molto molto incazzata.

Ovviamente non per la notizia della data di uscita di un libro che aspetto da un anno e mezzo, ma perchè l’ultima geniale trovata di Mondadori è di farlo uscire solo in eBook.

E la mia incazzatura non è neanche per l’eBook in sè (non ho niente contro gli eBook) ma per quelli che sono i presupposti di questa decisione (peraltro definita unilaterale da parte dello stesso autore).

Qui e qui trovate discussioni interessanti sull’argomento.

Non finirò mai di rammaricarmi per la chiusura del blog di D’Andrea. Avrei sentito volentieri la sua voce in proposito.

Aggiungo ancora questo, quest’altro e quest’altro ancora.

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