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Archive for the ‘Shallow’ Category

1937, regia di William A. Wellmann, coppia Janet Gaynor e Fredric March.

1954, regia di George Cukor, coppia Judy Garland e James Mason.

1976, regia di Frank Pierson, coppia Barbara Streisand e Kris Kristofferson.

2018, regia di Bradley Cooper, coppia Lady Gaga (Stefani Germanotta) e Bradley Cooper.

Siamo dunque al terzo remake, basato prevalentemente, se non ho capito male, sullo script della versione del 1954.

 

Jackson Maine è un musicista di successo con gravi problemi di alcoolismo. Una sera, dopo un concerto, mentre va a zonzo per la città in cerca di bar aperti, si imbatte in un locale in cui cantano dal vivo e si trova ad assistere all’interpretazione de La Vie en Rose di una curiosa ragazza dalle sopracciglia finte che si esibisce in una serata dedicata alle drag queen.

Affascinato e incuriosito, Jackson riesce a convincere la ragazza ad andare a bere qualcosa con lui. Lei si chiama Ally. Ha riconosciuto Jackson ed è curiosa e diffidente allo stesso tempo. Ha modi spicci, un naso troppo grande e una voce incredibile.

Per Jackson è colpo di fulmine per Ally. Per la sua voce, per le parole che scrive ma che non osa cantare in pubblico. Decide allora di portarla con sé per far conoscere a tutti questa voce fantastica. Per far ascoltare a tutti quello che Ally ha da dire.

 

All’inizio ero perplessa. Perché, nonostante l’ambientazione mi piacesse molto, ho trovato troppo affrettato il nascere della situazione. Troppo pretestuoso l’incontro tra Jackson e Ally, troppo rapida a crearsi l’intesa tra i due. Per il primo quarto di film – che è poi quello su cui è impostato il trailer – ho temuto che, davvero, fosse tutto lì. Una storia d’amore a sfondo musicale, di quelle che andavano tanto di moda negli anni Ottanta-Novanta.

E poi.

Poi, Jackson porta Ally sul palco e sì, magari un po’ di diffidenza c’è ancora ma è impossibile non sentirsi coinvolti. La voce di Gaga arriva come un’onda trascinante di emozione e ti tira dentro la storia.

Storia che, nel frattempo, lascia gradualmente i toni iniziali da favoletta per addentrarsi in angoli decisamente più bui e più scomodi.

I personaggi prendono realmente forma e sia Jackson che Ally assumono spessore e profondità.

Poi, ok, per molti versi la trama in sé rimane comunque prevedibile ma questo elemento diventa via via sempre più insignificante a fronte delle ottime prove dei due protagonisti.

Se Cooper, oltre a rivelarsi un valido regista, è indiscutibilmente bravo ad alternare i momenti da bello e dannato con parentesi di intensa vulnerabilità, la vera meraviglia è Lady Gaga che spero con tutto il cuore di vedere candidata agli oscar.

Al di là della sua voce – forse non realmente nota a tutti nel pieno della sua potenza – e della bellezza delle sue canzoni – Shallow e Always Remember Us This Way mi hanno davvero fatto venire la pelle d’oca –  Stefani Germanotta si dimostra un’ottima attrice in un ruolo articolato che presenta una sensibile evoluzione e diverse variazioni di tono.

Un ruolo che si discosta completamente dal suo personaggio e dal suo canone standard, lontano da trucchi, costumi e atteggiamenti da diva. Un ruolo pulito, essenziale e molto umano che Gaga restituisce alla perfezione, senza mai strafare, mai finire sopra le righe ma dando vita ad un personaggio molto toccante e molto vero.

In definitiva sì, forse è un po’ troppo romantico per i miei gusti e sì, forse è sempre la solita vecchia storia, ma le interpretazioni di Cooper e Gaga fanno passare in secondo piano le pecche e lo rendono a tutti gli effetti un ottimo film.

Degni di nota anche Sam Eliott nel ruolo del fratello e manager di Jackson e Andrew Dice Clay nei panni del papà di Ally.

Cinematografo & Imdb.

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