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Archive for the ‘T. Pauwels’ Category

Molto soddisfatta di questa mia prima giornata di festival, ho realmente faticato a scegliere da cosa cominciare a parlare perché i cinque film di oggi mi sono piaciuti tutti, seppur per motivi e con declinazioni differenti.

Alla fine ho optato per l’ultimo della giornata e per la mia amata Isabelle.

Barrage. Regia di Laura Schroeder.

Tre generazioni rappresentate da due donne e una bambina.

Madre, Elizabeth – Isabelle Huppert, figlia, Catherine – Lolita Chammah (realmente figlia della Huppert), nipote, Alba – Thémis Pauwels.

Non tanto un confronto generazionale quanto piuttosto una lunga incursione nell’ereditarietà del conflitto.

Elizabeth fa da madre a sua nipote per compensare la mancanza di Catherine. Si occupa di lei praticamente da sempre.

E poi, un giorno, Catherine ricompare nella vita di Alba e prova – per quello che pare essere un secondo tentativo – a trovare un modo di farne parte.

La tensione è palpabile tra le tre donne. Tra Elizabeth e Catherine si percepisce il disagio prima ancora del loro primo effettivo incontro.

Per contro, Alba rifiuta la presenza di quella donna di cui ricorda solo la predisposizione ad andarsene. Di cui ricorda solo l’assenza.

Rancori covati per anni e mai espressi. Recriminazioni e ricordi che pesano come macigni. L’incapacità di parlare e il peso schiacciante di non detti lunghi una vita intera.

Gli errori che si ripetono e i conflitti irrisolti, destinati a passare come un’eredità stantia da una generazione all’altra.

Il peso della dedizione. Il prezzo dei legami. Fantasmi che non si riescono a chiudere fuori.

Ottima come sempre Isabelle Huppert in un ruolo comunque più marginale. Vera protagonista è Lolita Chammah che si dimostra perfettamente a suo agio nella parte anche se è inevitabile il confronto con la madre dalla quale la separa ancora parecchio lavoro/esperienza/talento.

Degna di nota Thémis Pauwels che si muove con naturalezza tra le due attrici fornendo loro una controparte perfettamente all’altezza.

Doloroso, intenso ma non drammatico, tiene il filo dei ricordi teso, lascia spazio all’introspezione ma si ferma prima di diventare sentimentale. Essenziale e ben strutturato nei tempi e negli spazi d’azione.

Non so se e quando arriverà nelle sale. In ogni caso, molto consigliato.

Cinematografo & Imdb.

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