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Archive for the ‘M. Tyldum’ Category

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The Imitation Game è stata una bella sorpresa. Ne avevo sentito parlare bene e mi incuriosiva. Mi aspettavo che fosse ben fatto ma non particolarmente sopra le righe. Quando si affrontano vicende storiche le incognite sono in agguato un po’ da tutte le parti. Meticolosità della ricostruzione e realismo spesso comportano il rischio di piattezza e scarso coinvolgimento; per contro, eccesso di interventi a fini narrativi rischiano di minare la credibilità.

The Imitation Game è invece un film di raro equilibrio. E’ fedele e preciso nel ripercorrere gli eventi storici, garbato e discreto nel definire i tratti romanzati dei personaggi, pur senza mai stravolgerli.

La storia è quella di Alan Turing, considerato uno dei padri dell’informatica moderna e celebre, tra le altre cose, per aver decifrato Enigma e averne svelato il funzionamento.

Enigma era la macchina utilizzata dalle forze armate tedesche durante la seconda guerra mondiale, per trasmettere messaggi cifrati che, anche se intercettati, non potevano essere in alcun modo interpretati. Turing inventò un’altra macchina e definì i parametri e le impostazioni per fornire una chiave di lettura delle impostazioni di Enigma e, quindi, per decifrare i messaggi che vi transitavano.

Si calcola che l’aver avuto accesso alle comunicazioni tedesche abbia ridotto la durata della guerra di almeno due anni e che sia stato un elemento fondamentale per la vittoria.

Oltre alla storia del matematico Turing, c’è però anche la storia di dell’uomo Turing. La storia di Alan. La storia di un uomo che ha custodito per tutta la vita il segreto della sua omosessualità. Che, una volta scoperto, è stato condannato. Che di fronte alla scelta tra due anni di carcere e la castrazione chimica ha scelto quest’ultima, vi si è sottoposto per oltre un anno con conseguenze traumatiche finché, nel 1954 si è tolto la vita.

L’omosessualità è legale in Inghilterra solo dal 1967.

Soltanto nel 2009 il governo del Regno Unito ha presentato delle scuse ufficiali per l’accaduto. Ha concesso una grazia postuma e ha riconosciuto a Turing i suoi meriti. Anche se ci sono comunque volute una petizione e una raccolta di firme per far ammettere al governo l’iniquità del trattamento inflittogli.

Nei panni di Alan c’è Benedict Cumberbatch, in una prova davvero eccellente e del tutto meritevole della nomination a miglior attore protagonista. Che poi le probabilità che vinca siano scarse, vista la concorrenza di Redmayne, è un altro discorso.

Forse un po’ meno meritata invece la nomination per Keira Knightley come miglior attrice non protagonista, anche se rimane comunque molto brava.

In totale le candidature sono 8 e, sinceramente, non lo vedrei male né come miglior film né come miglior regia. Ovviamente tutte e due sono improbabili ma spero proprio che vinca qualcosa.

Morten Tyldum dirige un film davvero bello e toccante, senza sbavature sentimentalistiche o intenti eccessivamente celebrativi. Ok, c’è forse un po’ di indulgenza verso lo stile americano nell’impostazione di come viene rappresentata la ricerca, prima, e la soluzione del problema, poi. Un tocco di eroismo e fatalità che è di certo una concessione a Hollywood ma che non intacca minimante un film che rimane di altissimo livello.

Nel cast anche Mark Strong – quasi irriconoscibile tanto è dimagrito – e Matthew Goode.

Alla base del film c’è la biografia Alan Turing. Storia di un enigma di Andrew Hodges.

Cinematografo & Imdb.

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