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Archive for the ‘A. Ugarte’ Category

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E’ un’inquadratura rossa ad aprire quest’ultimo lavoro di Almodóvar.

Il rosso brillante di tanti suoi film. Il rosso di un vestito.

Il rosso delle unghie sulle mani che incartano una statuetta color terracotta.

Le mani di Julieta.

Julieta è una donna di mezz’età. Un’insegnante.

Sta per lasciare Madrid e trasferirsi in Portogallo con il suo compagno.

E poi.

E poi basta un dettaglio. Basta un incontro casuale e il tempo esplode all’improvviso e le crolla addosso.

Quella di Julieta è una vita spezzata. Una vita cui è stata amputata una parte. Non vede sua figlia Antía da dodici anni e per quanto abbia cercato con tutta se stessa di vivere senza di lei, ora è arrivato il momento dello schianto. Il momento di una improbabile resa dei conti.

E allora Julieta comincia a scrivere. E racconta ad un Antía assente tutto quello che le ha taciuto negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza. Le racconta la sua storia, le racconta i non detti e getta una luce impietosa sulle zone d’ombra.

Una confessione a senso unico, in cerca di una redenzione fittizia quanto, in fin dei conti, non necessaria.

Un film delicato e profondamente malinconico.

Tratto dai racconti di Alice Munro – tre racconti dalla raccolta In fuga, legati dalla medesima protagonista, Juliet – Julieta porta l’impronta tipica di Almodóvar nella sua capacità di veicolare il dramma smorzandone l’impatto.

E’ una storia triste, quella di Julieta. Una storia di perdita e di colpa. Una storia di amori incompleti e legami maltrattati. Una storia di ricordi e di silenzi. Una storia di dialoghi interrotti e segreti mal conservati o conservati troppo a lungo.

Eppure non è mai melodrammatica.

Forse il tono è un po’ più malinconico del solito – per dire, in Volver o in Tutto su mia madre le vicende narrate erano decisamente più tragiche ma, in proporzione, il tono generale risultava estremamente più leggero. Ecco, qui questa leggerezza delle umane misere forse viene un po’ meno. O risulta un po’ smorzata rispetto al solito – come anche i colori, nel corso del film, sono, per così dire, ridimensionati – ma in nessun caso viene ceduto il passo al drammatico vero e proprio.

Quella di Julieta è una figura complessa ed estremamente articolata. Ottime entrambe le attrici che la interpretano nelle due fasce d’età, Emma Suàrez per il tempo presente e Adriana Ugarte per Julieta giovane.

Bellissimo. Molto molto consigliato.

Cinematografo & Imdb.

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