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Archive for the ‘Guerra agli umani’ Category

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Fari abbaglianti scavano il buio. Asfalto sale tra i castagni, sei chilometri oltre il paese. La strada di servizio per il ripetitore di Colle Torto.
All’ottavo tornante, una verrareccia si stacca sulla destra. Il motore scala. Le ruote sterzano. Un ventaglio di luce corre tra i cespugli.
Caprioli intenti a brucare sciamano verso il bosco
.
La sterrata attraversa il pascolo e raggiunge i ruderi di un casone.
Rovine recenti, finestre ancora intatte. Auto in circolo sull’aia in disuso. Paia di fari convergono al centro.

Esordio solista di Wu Ming 2 (dal collettivo Wu Ming – Luther Blissett, autore di Q, Altai, Manutuana, L’armata dei sonnambuli) pubblicato nel 2004 da Einaudi.

Ora, posto che il valore tecnico e stilistico di Wu Ming 2, come del resto di tutti gli altri, è cosa ampiamente consolidata e non è il caso di tornarci su, resta il fatto che questo libro mi ha lasciata piuttosto freddina.

E credo di aver anche individuato piuttosto rapidamente il motivo di questa freddezza.

C’è troppo.

Come anticipavo prima, stilisticamente è impeccabile. Una scrittura veloce, serrata, che tratteggia contesti e personaggi con poche linee essenziali e precise. Autentici lampi di genio e idee brillanti. Che però rimangono un po’ soffocate dal tentativo di dare vita ad un quadro troppo vasto. Non si riescono ad apprezzare appieno le trovate più interessanti perché sono subito sommerse da qualcos’altro. Non si riesce mai veramente ad entrare nella storia perché cambia troppe volte e in modo troppo frammetario.

E’ un susseguirsi di singole scene costruite egregiamente ma che non riescono a trasmettere una sensazione di unità. Non c’è omogeneità, non ci sono legami. Anche se da un punto di vista narrativo di fatto i legami ci sono perché non è che la trama abbia delle incoerenze. Solo che è talmente frammentata che perde efficacia.

Al centro c’è Marco Walden, aspirante supereroe troglodita.

Sullo sfondo c’è un piccolo paesino dell’Appennino.

E ci sono cacciatori, bracconieri, ecoterroristi.

Ci sono cantieri e ci sono cave abbandonate.

C’è una barista rabdomante con il suo San Bernardo e ci sono malavitosi albanesi alle prese con combattimenti clandestini. Soldi sporchi e un poliziotto fissato con il survivalismo.

E c’è un romanzo di fantascienza, di Emerson Krott, che si intitola proprio Guerra agli umani.

I riferimenti a contesti e situazioni reali nel nostro paese sono tanti e impietosi. Le frecciate precise e pungenti.

Non è male ma nel complesso mi ha lasciato un po’ il retrogusto di un’occasione mancata.

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