Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for the ‘30 Seconds To Mars’ Category

E niente, stasera ho i neuroni che funzionano a intermittenza e non c’è verso di seguire un filo logico.

Ho scoperto che la prossima settimana (il 18 per un evento che ha a che fare con Artifact e il 19 per il concerto) ci saranno i 30 Second To Mars qui a Torino e, sebbene non sia esattamente un’estimatrice delle loro doti musicali – nel senso che dopo dieci minuti che Jared urla lo prederei a badilate per poi passare a fucilare i soci che gli fanno i coretti in sottofondo – ecco, dicevo, sebbene non smani per andarli a sentire riflettevo che invece non mi dispiacerebbe per niente incontrare Jared di persona in quanto essere che ha interpretato Rayon.

112012_jaredmakeupfeat-250x250

Che io lo apprezzi come attore è cosa cognita, dal momento che, soprattutto dopo Dallas Buyers Club ho rotto le palle un po’ a tutti con i miei apprezzamenti, perciò sto seriamente pensando di recuperarmi al volo una copia del dvd e partire in perlustrazione per il centro armata di indelebile e macchina fotografica.

Certo, a scoraggiarmi dovrebbe essere la prospettiva – piuttosto agghiacciante in verità – di venire travolta e uccisa da orde di bimbeminkia/groupies ululanti che ovviamente si muoveranno in branchi nelle zone eventualmente interessate, ma la mia parte stalker ultimamente è rimasta terribilmente inattiva e ora deve pur sfogarsi.

E poi siamo a giugno e la stagione è notoriamente propizia per nottate sui marciapiedi davanti al Golden Palace. *prende a testate il tavolo ripensando al fallito stalkeraggio ai danni dei Muse*

Anyway. Prima di virare troppo sul demenziale, altra cosa che volevo dire è questa qui:

mr-mercedes

In Italia arriverà il 30 settembre, di nuovo tradotto da Giovanni Arduino.

E King oggi ha annunciato su Twitter che si tratta del primo di una trilogia.

Read Full Post »

Dovrei parlare di Cloud Atlas (libro) e di Barbablù, della mia cara Amélie, ma non sono per niente concentrata. Ho in loop Uninteded dei Muse da un po’ e mi chiedo come sia possibile dimenticarsi di quanto sia meravigliosa. Forse a volte si dà per scontato di ricordare troppe cose. E poi rifletto che Showbiz (1999) è un album terribilmente buono ed è un album di esordio e, davvero, dovrei ascoltarlo più spesso. E le mie due date Muse sono sempre più vicine ed è inevitabile che finisca a sproloquiare sul tema. E poi Unintended è in setlist. Se si azzardano a toglierla protesterò e finirò trascinata via urlante dalla security, per la gioia dei miei accompagnatori.

1showbiz

Poi. Visto che si è cominciato con la musica, che musica sia.

Ho finalmente ascoltato bene (=più volte di seguito ad un volume potenzialmente molesto se non fosse per il mio pavimento insonorizzato) Black Traffic e riconfermo quella che è stata la prima impressione. Non è un brutto album, quello no, ma è forse fin troppo orecchiabile per essere Skunk Anansie. E anche per quel che riguarda il significato, la presunta vena polemica di opposizione politica la trovo un po’ appiccicata con lo sputo, ma pazienza. Va detto che non sono una fan degli SA così assidua e quindi magari non sono ferratissima per dare una valutazione completa.

Resta il fatto che ci sarà Skin alle Gru (=centro commerciale tamarro nei pressi di To, per chi non fosse pratico) e già questo è sufficientemente surreale per motivare l’acquisto di album e biglietti. E sarà vicinissima, perché l’area concerti di quel posto è minuscola. In parole povere, avrei comprato l’album e sarei andata a sentirli anche se avessero tirato fuori il peggio della loro carriera. Mi scoccia solo dovermi sorbire i Blastema come opener, che mi fanno discretamente cagare.

Black-Traffic-recensione-album-degli-Skunk-Anansie-copertina-canzoni-tracklist

Anyway.

Ne parlo o non ne parlo? Ne parlo o non ne parlo? Ne parlo.

Love Lust Faith + Dreams. L’ultimo dei 30 Seconds To Mars.

Ecco, in realtà non è che ci sia poi molto da dire. Non conosco granché bene neanche loro e sono arrivata a comprare quest’album per via di curiose vicissitudini che evito di infliggervi.

In ogni caso, la parola chiave è tamarro. Con diverse gradazioni, sfumature e declinazioni, ma sempre quello è. E risparmio pure la fatica alla voce fuori campo e faccio che dirlo subito da me: con quel titolo che cosa mi aspettavo?

C’è però il brano di apertura, Birth, che per quei due minuti di durata mi ha fatto quasi sperare che ci fosse qualcosa oltre alla tamarria. Non dico che vale l’album ma quasi. Poi mi sono ricordata che esiste Up in the Air e niente, non rimane molto altro da dire. Al quarto brano con i coretti da stadio stavo ringhiando come la bambina dell’Esorcista. E poi Jared urla davvero troppo. Probabilmente soffre perché il suo ego tenta di ucciderlo.

Thirty-Secons-to-Mars-Love-Lust-Faith-+-Dreams-cover

No, la verità è che aspiravo a diventare una delle groupies deficienti che lo spogliano quando lui si butta sulla folla sfuggendo alla security.

Ok, ore 2.37, fine delle cazzate.

Ritorno ad Unintended che mi mette in pace col mondo.

Read Full Post »