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Archive for the ‘La madre’ Category

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Era parecchio che non andavo a vedere un horror al cinema. Per un motivo o per l’altro finisce sempre che in sala me li perdo e me li guardo poi a casa in dvd. E’ capitato anche più volte che mi rammaricassi di questo fatto, avendo in mente un non meglio identificato bonus in termini di atmosfera, dovuto all’ambiente cinematografico in sé. Ecco la prossima volta che mi capiterà di indulgere i tale rammarico mi ricorderò di rileggere questo post. Sì, per carità, l’atmosfera in sala è diversa e per certe cose fa effettivamente orrore, ma non nel modo in cui dovrebbe. Poi magari è questo film che ha attirato una particolare quantità di tamarri, non lo so, sta di fatto che i neanche-più-tanto-adolescenti che parlano nelle scene di maggior tensione per farsi coraggio a vicenda non aiutano esattamente a calarsi nella storia. Peggio di loro c’era solo il fidanzato della mia vicina di posto che doveva spiegarsi ad alta voce quello che stava vedendo e continuava comunque a non capire un tubo (salvo poi andarsene pontificando con aria di superiorità che i veri horror son quelli splatter, ma vabbè). La prossima volta tenterò con lo spettacolo più tardi possibile nel cinema più remoto possibile.

Andres Muschietti, con il sostegno di Guillermo Del Toro realizza finalmente il film dal suo cortometraggio del 2008, Mamà, con risultati nel complesso più che apprezzabili.

Horror tutto sommato tradizionale e dai molti riferimenti, inseribile in toto nel filone ghost, La madre ha un buon ritmo e ti fa prendere la tua sana dose di spaventi.

Restano tuttavia alcune pecche, forse dovute alla poca esperienza del regista o forse semplicemente ad un intento preciso ma in definitiva un po’ controproducente.

La trama. In seguito alla morte violenta dei genitori, le piccole Victoria e Lilly spariscono. Vengono ritrovate cinque anni dopo in un bosco, selvagge, in condizioni pietose, ma vive. Vengono affidate allo zio – che non aveva mai smesso di cercarle – e alla sua compagna, una bellissima Jessica Chastain in versione rockettara. La più grande delle due bimbe, Victoria, conserva qualche ricordo della sua vita prima del trauma e gradualmente riacquista una minima capacità di interazione, mentre la piccola Lilly è totalmente incapace di staccarsi dall’unica vita che ha conosciuto nel bosco. Le due bambine inoltre continuano a parlare di una Madre che avrebbe badato a loro per tutto questo tempo e che lo psichiatra di turno attribuisce automaticamente ad una qualche forma di disturbo dissociativo. La Madre però è tutt’altro che frutto della loro immaginazione e nel momento in cui le bimbe si trasferiscono finalmente a casa dello zio cominciano a succedere cose inquietanti.

La vicenda di per sé ha buone potenzialità e nel complesso vengono anche sfruttate discretamente. Però. Il primo difetto grosso che ho trovato è il fatto che viene creato ben poco mistero intorno alla Madre. Oltre al fatto che non viene lasciato neanche per un momento il dubbio sull’origine degli strani fenomeni che accompagnano le bimbe, la Madre si vede chiaramente già nell’antefatto, dopo neanche cinque minuti di film. E questa è una cosa che non si fa, perché ammazza tutta quella parte di tensione legata all’incertezza di scoprire che cosa effettivamente sia l’entità in questione. Oltre a bruciarsi la possibilità di sfruttare alcune situazioni interessanti.

Certo, non sappiamo chi effettivamente sia questa Madre né perché stia facendo quello che fa e seguiamo i protagonisti nella scoperta del retroscena. Ma il coinvolgimento nel processo di questa scoperta rimane comunque intaccato dal fatto che l’abbiamo già vista.

L’indagine è strutturata abbastanza bene, seppur con qualche buco qua e là di dimensioni non eccessive.

Invece, avrebbe potuto esser fatto decisamente meglio il finale che risulta un po’ troppo affrettato (e questo, va detto, è un difetto che colpisce un buon settanta percento degli horror, se non di più), incentrato su un pathos un tantino eccessivo ma poco chiarificatore. Andava almeno dimezzata la scena della rupe, così come le inquadrature del volto della Madre e ci sarebbe stato bene uno squarcio sulla normalità post evento. Non è uno spoiler. Chi lo vedrà capirà cosa intendo.

Visivamente la Madre non è mal fatta, anche se quando svolazza ricorda tanto un Dissennatore. Jessica Chastain è bella e brava come sempre anche se, forse un po’ troppo calata nel personaggio di aspirante rockstar (dove il rock, chissà perché, deve sempre avere connotati metal-dark), non si strucca neanche per dormire (a meno che non si fosse fatta tatuare il trucco, per carità, non si può mai sapere).

I riferimenti ai classici del genere sono molti, uno per tutti, Victoria ipnotizzata sulla poltrona ricorda tanto la bambina de L’Esorcista. Si tenta anche il richiamo alla tradizionale valenza socialmente catartica dell’horror ponendo a monte di tutta la tragedia, vale a dire come causa della morte dei genitori, una motivazione legata alla crisi finanziaria.

Anyway, nonostante tutto il mio brontolare, torno comunque a dire che mi è piaciuto abbastanza. Pur senza troppe pretese, riesce nell’intento di creare un’atmosfera fondamentalmente inquietante.

Cinematografo & Imdb.

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