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Archive for the ‘A. Kurtzman’ Category

E dunque mi par di capire che la Universal è in qualche modo un po’ invidiosetta delle cospicue dimensioni dell’universo Marvel (e DC se è per questo, anche se han tardato un po’ a mettersi in pari) e vuole un Universo tutto suo.

Nasce dunque il Dark Universe.

La parola chiave è universo – in caso fosse sfuggito.

Un qualcosa che dovrebbe riunire in una specie di continuity (non lineare) diverse figure romanzesche/fumettose di stampo specificatamente goticheggiante e già reclutate dai vecchi film horror della Universal.

Si capisce? Perché in effetti non è che sia chiarissimo neanche a me.

O meglio. Il fine economico di tutta l’operazione è più che lampante, e vabbé.

Ad essere più nebulosa è la logica con cui personaggi e tematiche sono stati raggruppati e arbitrariamente schiaffati a convivere in un’unica dimensione spazio-temporale che, per quanto ampia, risulta comunque avere confini un tantino forzati.

Per dirne una, cosa diamine ci fa il dottor Jekyll (e anche Mr. Hyde ovviamente) a caccia della Mummia? Bella domanda.

Ma andiamo con ordine.

Io, poiché sono ingenua, pensavo che il film di Kurtzman fosse semplicemente un film su una mummia. Senza pretese di collegamenti e con una discreta pigrizia nella scelta del titolo. Pensavo insomma di trovarmi di fronte ad una mummia genericamente rappresentativa della sua categoria.

Mi sbagliavo.

Presentato come reboot della saga Universal della Mummia – quella con Brendan Fraser di fine anni Novanta che nel frattempo è diventata un media franchise – questa mummia qui dovrebbe essere anche il primo di una lunga (?) serie di film dalle prospettive di ampio respiro. Talmente ampio da partire dall’Egitto per spaziare fino a Van Helsing – che dovrebbe essere il prossimo capitolo – all’Uomo Invisibile, passando per Frankenstein, l’uomo lupo e magari anche il mostro della laguna nera.

Mah. Non so.

Non metto in dubbio che si possano fare cose divertenti ripescando ciascuno di questi personaggi. Solo non vedo tanto l’esigenza di accomunarli per forza in un’unica dimensione.

La psicosi da serialità avanza imperterrita e miete nuove vittime.

L’universo Marvel e l’universo DC esistono. Sono un bacino fisicamente reale cui attingere. Poi si può discutere su quanto sia opportuno o meno andare a spremere proprio tutti i filoni, ma questo è ancora un altro discorso.

Qui il passato comune è imposto a posteriori e già a dirla, la cosa suona male.

Comunque.

Tornando al singolo film, questa nuova Mummia non è malaccio ma non è nemmeno niente di memorabile.

Un inizio e una fine in voiceover per spiegare esattamente antefatto e prossime aperture – affinché nulla affatichi i neuroni del povero spettatore – racchiudono una presentazione di contesto e personaggi piuttosto affrettata per lasciare spazio ad un mischione di inseguimenti e effetti speciali sicuramente non malfatti quanto piuttosto fine a se stessi.

Tom Cruise ovviamente precipita con un aereo e non si fa un cazzo – qui è merito della Mummia che lo ha prescelto ma in Mission Impossible succedeva uguale anche senza Mummia, quindi penso che sia proprio merito di Tom.

Un po’ action, un po’ (molto in verità) Walking Dead – anche se con meno splatter – un po’ di storia antica massacrata e una spolverata di letteratura gotica tradizionale.

Si fa guardare ma anche dimenticare, ecco.

Russel Crowe nei panni di un Jekyll/Hyde piuttosto improbabile, a capo di una società segreta a caccia di mostri, ha senso solo nell’ottica di una continuazione che pure non pare eccessivamente auspicabile.

Tom Cruise è Tom Cruise, quindi è tamarro per definizione.

Annabelle Wallis è carina ma non viene approfondita, come del resto nessuno degli altri personaggi.

La Mummia è Sofia Boutella, che al momento identifico solo come quella che si fa Charlize Theron nel trailer di Atomica Bionda.

Un po’ sprecato il nome di David Koepp per la sceneggiatura.

Se come film a sé stante avrebbe anche potuto reggere, come capostipite risulta davvero troppo debole.

Cinematografo & Imdb.

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