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Archive for the ‘A. Sadler’ Category

…quelle volte che magari un’ascoltatina ai propri pregiudizi gliela si potrebbe anche dare…

Poi lo so che la tematica non è tutto e che da praticamente qualsiasi argomento può venir fuori un bel film, però, non so, c’era già qualcosa nel trailer che non mi convinceva e ho avuto conferma dei miei timori.

L’evento cardine del film è un tentato attacco terroristico avvenuto sul treno Amsterdam-Parigi il 21 agosto 2015 quando un venticinquenne marocchino salì armato di un fucile d’assalto con l’intenzione di sparare ai passeggeri e venne fermato da tre giovani americani, due dei quali membri dell’esercito in licenza.

Dal momento che la durata dell’episodio in sé è davvero molto ridotta, Eastwood sceglie di impostare la narrazione con qualche breve anticipazione all’inizio e in un paio di momenti intermedi, per poi procedere con la ricostruzione delle vite dei tre ragazzi protagonisti, amici fin dall’infanzia (basandosi sul libro scritto da loro stessi – The 15:17 to Paris: The True Story of a Terrorist, a Train, and Three American Heroes).

Ora, senza nulla togliere al valore delle azioni dei tre ragazzi – che sono state effettivamente notevoli – né alle lodevoli intenzioni del buon Clint, resta il fatto che questo film non funziona neanche un po’.

E’ noioso, piatto, scontato. E decisamente non sembra un film di Clint Eastwood.

Se i 20 minuti finali di azione risvegliano un po’ la curiosità, non sono comunque sufficienti a riscattare i precedenti 70 minuti di tedio, trascinati attraverso gli anni di formazione di Spencer Stone, Alex Skarlatos e Anthony Sadler, protagonisti nonché interpreti di se stessi – altra scelta più o meno discutibile della regia, che tuttavia alla fin fine si è rivelata essere il minore dei mali.

La parte iniziale – l’infanzia – qualche potenzialità ce l’avrebbe anche avuta, con il crearsi di questa atmosfera tipica da provincia americana e il legame tra i tre ragazzini, ma ogni velleità naufraga miseramente nello stagnante avanzare delle loro esistenze di ragazzi e giovani adulti.

Non che abbiano qualcosa che non va di per sé…è solo che non hanno neanche niente di interessante. Tra episodi banali, valori americani preconfezionati per essere venduti a buon mercato e dialoghi di una povertà disarmante si arranca fino a convergere su questo benedetto treno dove si arriva ormai solo più desiderosi di scendere, per superare il dubbio climax e sorbirsi ancora un finale che è poco più che uno spezzone di documentario malamente appiccicato.

I tre ragazzi non se la cavano male – tenendo conto che non sono attori – è tutto il resto che fa acqua.

Regia inesistente, tecnica poco più che scolastica, montaggio approssimativo, sceneggiatura studiata apposta per ridurre ai minimi termini qualsiasi barlume di coinvolgimento emotivo, messaggio veicolato con la complessità di un bigliettino di quelli che si trovano nei cioccolatini.

Che dire. Una delusione. Spero davvero tanto che non sia questo l’ultimo film di Eastwood.

Decisamente non consigliato.

Cinematografo & Imdb.

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