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Archive for 20 febbraio 2017

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Lee Chandler vive in uno squallido buco a Boston. Lavora come custode tuttofare e si occupa, sottopagato, di diversi condomini. E’ solitario, taciturno, scontroso e un po’ attaccabrighe.

La morte improvvisa di suo fratello Joe lo costringe a mollare tutto e a ripartire d’urgenza per la sua cittadina d’origine, Manchester by the Sea, appunto, nel Massachusset, dove Lee ha un nipote, Patrick, di cui si trova nominato tutore legale, e un passato ingombrante dal quale è già sfuggito una volta ma che sembra rimasto fermo negli anni, in attesa del suo ritorno per assestargli il colpo finale.

Lee si ritrova buttato indietro nel tempo, travolto da un misto di ricordi e di quotidianità, oppresso dalle incombenze pratiche della morte, con la documentazione da sbrigare e il funerale da organizzare, impacciato nell’entrare nella vita di suo nipote, con il quale deve trovare un equilibrio di convivenza.

Il film alterna il presente, con l’interazione da (ri)costruire con Patrick, a flash back sempre più dettagliati che restituiscono il quadro della vita di Lee con la moglie prima della separazione. Prima che lui se ne andasse. Prima di tutto quello che lo ha portato ad andarsene.

Nonostante la drammaticità di quasi tutti gli eventi narrati, Manchester by the Sea è un film a suo modo leggero e, forse anche per questo, estremamente toccante.

Si sorride, si ride, si piange e ci si lascia prendere dalla malinconia stanca dell’ottimo Casey Affleck (Lee), in un ruolo che di sicuro ha ragione di esser stato candidato.

Affleck non è tra i miei attori preferiti ma qui è innegabile che sia bravo a gestire la complessità di un personaggio che si svela gradualmente. Ho idea che il pessimo doppiaggio italiano sia dovuto al tentativo di riprodurre l’accento del personaggio di Lee ma dovrei rivederlo in originale per rendermi conto dell’effettivo lavoro di Affleck su voce e accento – che si intuisce benché non sia molto apprezzabile.

Un film delicato, equilibrato, diretto. Un film onesto, anche.

Nomination anche per Lucas Hedges, miglior attore non protagonista per il ruolo di Patrick, che dà vita ad un personaggio realistico e ironico, ottima spalla di Affleck nella costruzione di una dinamica relazionale umanissima, divertente e coinvolgente.

Candidata anche Michelle Williams nel ruolo dell’ex moglie di Lee, con poco più di due scene significative nel copione che però, davvero, bastano a farla schizzare rapidamente in cima alla classifica – della quale, pure, mi mancano un paio di titoli.

E poi regia, film, sceneggiatura.

Bellissima anche la fotografia – quasi tutto il film è stato girato a Gloucester, quello della Tempesta perfetta.

Molto molto consigliato.

Cinematografo & Imdb.

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