Manco a dirlo, sezione After Hours.
Regia di Pascal Laugier, per una produzione franco-canadese ma girata in inglese.
Vera e Beth sono in viaggio con la loro madre verso la casa di una zia.
Quando arrivano a destinazione trovano una vecchia dimora piena zeppa di anticaglie, oggetti recuperati da tutte le parti e tante, tantissime bambole.
E’ strana, quella casa.
La sera stessa le tre donne vengono aggredite da due folli conciati in modo bizzarro e devono lottare disperatamente per la loro salvezza.
A distanza di anni, Beth, ormai adulta, è un’affermata scrittrice di romanzi horror e ha deciso di raccontare quell’esperienza in un libro, Incident in a Ghostland.
Nel frattempo, qualcosa fa sì che si veda costretta a tornare nella vecchia casa, dove sono rimaste sua madre e sua sorella.
Vera è rimasta strana e piena di problemi. Sembra non aver mai davvero superato la notte dell’aggressione.
Beth si ferma con lei. Vuole aiutarla. E qualcosa comincia a non tornare. Qualcosa di quella notte che forse non si sono lasciate del tutto alle spalle.
Un bell’horror vecchia maniera. Con i cattivi psicopatici nascosti nel buio che ti fanno saltare sulla poltrona.
Ok, non è perfetto e delle pecche ci sono. Le ragazze urlano un po’ troppo e di villain ne ho visti di più spaventosi, però nel complesso il giudizio è più che valido.
Una buona scansione dei tempi dell’horror ti lascia entrare e ambientare con calma prima di mettere tutto in discussione. Ribaltamenti di prospettiva e piani di realtà che si incastrano come scatole cinesi.
Un po’ di jumpscare ma ben utilizzato, in modo funzionale alle situazioni.
Personalmente tendo a spaventarmi di più quando c’è di mezzo il sovrannaturale, mentre qui siamo più sul lato non-aprite-quella-porta dell’horror, però le bambole sono terribilmente inquietanti e, in ogni caso, la tensione si crea.
E con questo si conclude anche il mio TFF di quest’anno.
Ghostland arriva nelle sale oggi, con il titolo La casa delle bambole.
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