Miglior film
- Il caso Spotlight (Spotlight), a Michael Sugar, Steve Golin, Nicole Rocklin e Blye Pagon Faust
Ok, ci può stare. Onestamente pensavo che avrebbe preso la regia ma va anche bene così. L’unica cosa che temevo era che lo sovraccaricassero perché il più impegnato dell’edizione.
Miglior regia
- Alejandro González Iñárritu– Revenant – Redivivo (The Revenant)
E il buon Alejandro fa il botto due anni di fila. Nello specifico, è il primo regista messicano a ricevere l’Oscar per la regia in due edizioni consecutive.
Revenant continua a non essere tra i miei film preferiti ma è comprensibile perché meriti riconoscimenti.
Miglior attore protagonista
- Leonardo DiCaprio – Revenant – Redivivo (The Revenant)
Devo veramente dire qualcosa?
Mi pare il minimo che gliel’abbiano dato, ecco.
E continuo a ripetere che Revenant non è il top e ci sono un sacco di altre interpretazioni di Leo che avrebbero meritato molto di più il riconoscimento. Però a questo punto va bene così.
Quando Iñarritù lo ha menzionato al ritiro della sua statuetta pensavo che il povero Leo stesse per esplodere. Stavo veramente male per lui.
Chissà se adesso finiranno le prese in giro o si troverà il modo di riadattarle.
In ogni caso, degne di nota rimangono 1) la molla che evidentemente aveva sotto le chiappe e che lo ha fatto praticamente schizzare sul palco prima ancora che il suo nome fosse pronunciato per intero, e 2) l’abilità con cui è riuscito a infilare un pippone ambientalista tra i ringraziamenti.
Ma noi gli si vuole bene anche per questo.
Miglior attrice protagonista
- Brie Larson – Room
Eh. Immaginavo. Se la Universal Italia è d’accordo lo vedrò finalmente questa settimana.
E io avevo anche scritto eh, alla Universal, chiedendo di anticipare la distribuzione nelle sale. Ma, guarda un po’, non mi han minimamente considerata.
Miglior attore non protagonista
- Mark Rylance – Il ponte delle spie (Bridge of Spies)
Questo non me lo aspettavo. Ero davvero convinta che avrebbe vinto Stallone. Poi, per carità, non è che sia immeritato. Quella di Rylance è una bellissima interpretazione e mi è piaciuta un sacco la considerazione di Gianni Canova sul lavoro di sottrazione che Rylance fa sul suo volto e sulla sua espressività.
Però mi dispiace un po’ per l’unica occasione di Stallone.
Miglior attrice non protagonista
- Alicia Vikander – The Danish Girl
Gnaaaaaaaaa! (=scomposta manifestazione di giubilo).
Migliore sceneggiatura originale
- Tom McCarthy e Josh Singer – Il caso Spotlight (Spotlight)
Son contenta. E’ quello che avrei dato io.
Migliore sceneggiatura non originale
- Charles Randolph e Adam McKay – La grande scommessa (The Big Short)
E sono ancora più contenta per questo. Sempre perché è un mio pronostico azzeccato e poi perché sì. Era difficilissimo da portare su schermo.
Miglior film straniero
- Il figlio di Saul (Saul fia), regia di László Nemes (Ungheria)
Non l’ho visto.
Miglior film d’animazione
- Inside Out, regia di Pete Docter e Ronnie del Carmen
E’ l’unico di animazione che ho visto ma tanto se c’è Disney-Pixar non c’è nessun tipo di competizione.
Non che non sia meritato. Mi è piaciuto moltissimo e ha delle trovate geniali. Però era comunque ovvio che vincesse.
Miglior fotografia
- Emmanuel Lubezki – Revenant – Redivivo (The Revenant)
E sono tre di fila. Primo caso nella storia degli Oscar. Meritatissimo, secondo me.
Miglior scenografia
- Colin Gibson e Lisa Thompson – Mad Max: Fury Road
Mad Max ha sbancato gli Oscar tecnici ed è riuscito a diventare il film più premiato di questa edizione, con 6 statuette su 10 cui era candidato.
Non ci trovo nulla da ridire, anzi. Apprezzo il fatto che gli abbiano dato molti riconoscimenti tecnici – perché obiettivamente, dal punto di vista visivo e scenografico è fenomenale – lasciando perdere le categorie più grosse che sarebbero state un po’ fuori luogo.
E tutto ciò mi ha fatto venire una gran voglia di rivederlo.
Un po’ un peccato per Star Wars che rimane il grande escluso di questa edizione ma quanto a originalità non c’è paragone con il lavoro di Miller.
Miglior montaggio
- Margaret Sixel – Mad Max: Fury Road
v. miglior scenografia
Miglior colonna sonora
- Ennio Morricone – The Hateful Eight
Aaaww. Mi ha fatto una tenerezza incredibile. Continuo a dire che non è sicuramente la sua migliore colonna sonora. Ma d’altronde lo dice anche lui. Però mi fa piacere.
Dedica il premio alla moglie Maria. Lascia intravedere un fugace momento di commozione che nell’intervista immediatamente successiva si affretta a sminuire ritornando ai consueti modi sbrigativi.
Non è che lui lavori per questi premi. Il difficile sarà riuscire a far ancora meglio, visto che ha già 87 anni.
Adorabile.
Miglior canzone
- Writing’s on the Wall (Jimmy Napes e Sam Smith) – Spectre
Boh, non mi fa impazzire e la versione live durante la cerimonia non è che sia venuta un granché. Però non ho presenti tutte le altre canzoni e anche quelle che ho sentito non mi son parse così tanto meglio, quindi va bene.
Sam Smith ha dedicato il premio alla causa LGBT perché è probabilmente il primo omosessuale dichiarato a vincere l’Oscar.
Migliori effetti speciali
- Mark Williams Ardington, Sara Bennett, Paul Norris e Andrew Whitehurst – Ex Machina
Questo mi ha colpita. E l’ho trovato un premio molto intelligente. In genere quando si parla di effetti speciali si casca sempre su cose molto scenografiche. Invece qui han – saggiamente – premiato la raffinatezza tecnica del corpo trasparente di Alicia Vikander.
Ottima scelta.
Miglior sonoro
- Chris Jenkins, Gregg Rudloff e Ben Osmo – Mad Max: Fury Road
v. miglior scenografia
Miglior montaggio sonoro
- Mark Mangini e David White – Mad Max: Fury Road
v. miglior scenografia
Migliori costumi
- Jenny Beavan – Mad Max: Fury Road
v. miglior scenografia
Miglior trucco e acconciatura
- Lesley Vanderwalt, Elka Wardega e Damian Martin – Mad Max: Fury Road
v. miglior scenografia
Miglior documentario
- Amy, regia di Asif Kapadia
Non l’ho visto.
Miglior cortometraggio documentario
- A Girl In The River: The Price Of Forgiveness – regia di Sharmeen Obaid-Chinoy
Non l’ho visto.
Miglior cortometraggio
- Stutterer, regia di Benjamin Cleary e Serena Armitage
Non l’ho visto.
Miglior cortometraggio d’animazione
- Bear Story, regia di Gabriel Osorio Vargas
Non l’ho visto.
E un po’ di foto dal red carpet e dalla cerimonia.
Nel caso ci fossero dubbi, la parola chiave è #tettealvento.
E magari anche qualcos’altro (Diane Kruger mi ha lasciata perplessa).
Il top per me rimangono Charlize Theron e Cate Blanchett.
Jennifer Lawrence è quasi irriconoscibile con quel taglio e trucco, però almeno non si è spianata.
E sì, anche Alicia Vikander è notevole. Cioè, devi essere veramente gnocca per star bene con quel giallo, dai.
Leo con l’Oscar è forse la cosa più tenera che abbia mai visto!😍
*__________*
Se fai caso alle nocche bianche della mano con cui stringe compulsivamente la statuetta ha pure un che di minatorio…per la serie…il primo che si azzarda a toccarlo se lo becca in testa XD
Non so se hai visto il video di Variety dove va a farsi mettere la targhetta personalizzata… Freme fino a quando non glielo restituiscono 😆
Aaaaha…no, non l’ho visto. Adesso vado diligentemente a recuperarmelo 😉
Povero Leo.
E comunque ho apprezzato moltissimo che abbia quasi subito ringraziato Scorsese. L’ho trovato un gesto molto bello. Visto da fuori forse era dovuto ma non era così scontato.
Quando ha citato Scorsese mi son commossa neanche avesse ringraziato me 😆
Mi fa piacere per Morricone (era ora. E sarebbe ora che il premier la smettesse di starnazzare per i successi degli italiani come se fossero suoi; ma non è l’unico del governo che fa così).
Come mi fa piacere per Mad Max, film su cui avevo dei timori all’uscita, ma che mi ha fatto ricredere quando l’ho visto. Spettacolare la tempesta di sabbia nel deserto: sembra un quadro di Michael Whelan che prende vita.
Peccato per Charlize Theron, che per me meritava sicuramente la statuetta.
Anche a me fa piacere Morricone, certo, però non sono del tutto convinta…non l’ho trovata poi così eccezionale questa colonna sonora.
Mi ha colpita molto di più quella di Carol (quanto al premier che starnazza…terribile. Lui e tutti quelli al seguito che si improvvisano pieni di orgoglio nazionale solo quando c’è da ostentare qualche riconoscimento. Come era successo anche per la grande bellezza…l’han passato persino in tv in prima serata subito dopo l’oscar e il giorno dopo tutti a improvvisarsi critici cinematografici e appassionati di cinema quando fino a 24 ore prima non sapevano neanche cosa fosse questo film…che fastidio 😦 )
Anche per Mad Max son molto contenta.
Su Charlize no, da oscar direi di no. E io l’adoro eh. E mi è piaciuta tantissimo la sua parte. Però secondo me è una parte molto al di sotto di molti altri ruoli più complessi che ha interpretato questa attrice.
Su miglior attrice non protagonista ero indecisa su Vikander e Mara mentre per attrice protagonista non saprei bene perché devo ancora vedere Room e 45 me lo sono perso.
Morricone ha fatto colonne sonore migliori, questo è certo: questo riconoscimento lo vedo per la sua carriera, davvero notevole. (caliamo un velo pietoso sul modo di fare dei politici. La cosa sulla Grande Bellezza mi ha dato fastidio, troppo pompata. Non un brutto film, ma sinceramente basta guardarsi attorno per vedere lo squallore della realtà italiana e ce n’è già a sufficienza).
A me Charlize nel ruolo di Furiosa è piaciuta molto: una vera eroina (altro che la cavolate alla Hunger Games).
Però l’oscar alla carriera lo aveva già preso nel 2007. Poi son contenta eh, ci mancherebbe. Mi resta solo qualche perplessità.
La grande bellezza a me era piaciuto molto. Però, senza entrare nel merito del film, mi aveva infastidito l’improvviso interesse di massa per un film che, se non avesse vinto, sarebbe passato pressoché inosservato.
Mi ha urtato lo spirito da mondiali di calcio che si è manifestato intorno alla cosa. Mi rendo conto che può apparire come una considerazione snob (e probabilmente lo è) ma non posso farci niente. Detesto le reazioni massificate indotte dall’attenzione mediatica.
Anch’io ho adorato Furiosa…solo non mi sembra un ruolo così complesso da meritare un oscar.
Poveri Hunger Games…a me son piaciuti. E’ tutt’altro tipo di film, per carità, neanche paragonabili, però li ho apprezzati. Comincio ad avere dei dubbi su quanto conti nel mio apprezzamento l’aver letto i libri. Non riesco a rendermi conto di come appaiano a chi non conosca la versione scritta perché spesso riscontro giudizi tiepidi/negativi in chi ha visto solo i film…tu li hai letti?
Vero, però per me è un premio giusto perché ha fatto tanto (poi preferisco altre sue musiche, ma questo è un gusto personale).
La grande bellezza ha un suo significato, non lo nego, ma mi basta la (squallida) realtà italiana di tutti i giorni senza doverla vedere anche al cinema. Come a te mi ha urtato tutta l’esaltazione e il battage che è stato fatto: rivoltante e nauseante. Ormai questo modo di fare mi ha stancato e lo fanno con tutto, anche per la più piccola cavolata (vedasi la questione del petaloso).
Hunger Games non sono brutti film; non li ho visti tutti, ma non mi sono dispiaciuti, anche se non sono capolavori. Hanno un loro significato; i libri, salvo qualche capitolo per capire lo stile e il tipo di storia, non li ho letti, quindi non posso dare un giudizio. Non apprezzo però molto in libri del genere che siano gli adolescenti gli eroi, la molla, la guida per salvare il sistema e non riguarda solo Hunger Games: è qualcosa d’inverosimile. Va bene l’invenzione, ma c’è un limite a essa. Quello che però mi ha dato soprattutto fastidio è il giudizio dato da diversi che Hunger Games è uno dei più grandi esempi di distopia: passi per chi fa pubblicità al prodotto (lo detesto perché è falso, ma capisco il loro agire), ma non da altri. Il brutto è che viene definito così perché non c’è conoscenza. 1984, La fattoria degli animali, Fahrenheit 451: questi sono vera distopia. Per me Hunger Games e altri del genere sono solo una pallida distopia; una gradevole lettura, che fa anche pensare, ma ben lontana da certi livelli.
La faccenda del petaloso mi vien l’orticaria solo a sentirla. Se fosse stata solo una notiziola a margine, riportata per curiosità mi avrebbe fatto sorridere ma l’eco che ha avuto me l’ha resa insopportabile.
Per gli Hunger Games, concordo assolutamente con il discorso che fai sulla mancanza di conoscenza.
Penso che si possa apprezzare qualcosa (libro o film che sia) a qualsiasi livello – non ho pregiudizi in tal senso – però credo si debba sempre avere presente il contesto in cui inserirlo.
La parola distopia ormai va tanto di moda ed è diventata un gran calderone in cui tutti pescano senza distinzioni. Non mi sognerei mai neanche lontanamente di accostare un HG a Orwell o simili.
Certo se, si vuol ragionare per macrocategorie ok si parla di distopie in entrambi i casi, ma è un po’ come accostare Eragon al Signore degli Anelli solo perché si applica la macroetichetta di fantasy. Ha poco senso a monte.
Così come ha poco senso spacciare per pietra miliare di un genere qualcosa solo perché al momento piace.
Personalmente, lo trovo anche controproducente per il libro/film in questione.
A me gli HG piacciono ma se arriva qualcuno a dirmi che sono la più grande distopia mai vista mi vedo costretta ad essere io la prima a palarne male.
Il problema, come sempre, è l’ignoranza.
Per quel che riguarda la faccenda degli adolescenti…sì, diciamo che gli HG mi son piaciuti nonostante la scelta di adolescenti per protagonisti. Quello era l’elemento che mi ispirava maggior diffidenza all’inizio. Poi ho apprezzato il fatto che, soprattutto nel terzo volume, questo elemento sia stato ben speso, aggiustando, per così dire, il tiro e rendendo il tutto molto intelligente a dispetto della categoria young adult.