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Archive for 10 marzo 2014

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Il giudizio generale si può tranquillamente riassumere in: mpf.

Non che sia un film brutto. Solo non è niente di che. E’ carino, è curiosa la storia, loro sono tutti molto bravi ma niente di più. Non che mi aspettassi chissà cosa, sia chiaro, solo che, nel complesso, l’ho trovato un po’ inutile. E anche un po’ sprecata la regia di George Clooney.

In effetti, sulla carta, la storia – basata su fatti realmente accaduti – suona interessante. E’ una di quelle vicende rimaste relativamente ai margini della narrazione storica perché soffocate dall’enormità delle vicende belliche vere e proprie. Una di quelle storie collaterali, ma non per questo poco importanti.

Siamo poco dopo lo sbarco in Normandia e un gruppo di esperti d’arte, guidato dall’ufficiale americano Frank Stokes parte per un’improbabile caccia al tesoro per recuperare l’immenso patrimonio di opere d’arte trafugato dai nazisti in tutta Europa. Una corsa contro il tempo, perché Hitler, ormai alle strette, ha dato ordine di distruggere tutto quello che rischia di andare perduto, perché i Russi che riescono a mettere le mani su parte di quel bottino non hanno nessuna intenzione di restituirlo ai legittimi proprietari e perché nello stesso esercito americano, fondamentalmente non frega niente a nessuno della missione di questi Monuments Men, come loro stessi si sono ribattezzati.

Il materiale di partenza, quindi, come dicevo, non è male. Poteva venire fuori anche una cosa interessante.

Solo che il risultato è un po’ un flop. Il film non decolla mai veramente. Chiaramente Clooney non ha voluto insistere su scene di guerra vere e proprie e le poche che ci sono risultano incredibilmente goffe. Si capisce che l’intenzione sarebbe quella di un bilanciamento tra la simpatia cameratesca dei membri della squadra e il pathos di alcuni momenti particolarmente significativi che servono a ricondurre il tutto alle dimensioni effettive dell’orrore della seconda guerra mondiale, ma i due piani non si amalgamano molto bene, con l’effetto di rendere il tutto un po’ slegato. Le dinamiche tra di loro sono ragionevolmente divertenti, anche se è impossibile non notare che i siparietti Clooney-Damon portano sfacciatamente il marchio Ocean,  forse persino un po’ troppo. I momenti di maggior tensione emotiva – la perdita di alcuni compagni, il ritrovamento dei denti d’oro degli ebrei – sono forse un po’ troppo affrettati, con effetto controproducente per un reale coinvolgimento.

Il filone principale della storia si svolge in modo forse eccessivamente lineare, senza particolari picchi.

Ripeto, non è che sia uscita dal cinema scontenta di averlo visto, e neanche particolarmente delusa, solo molto indifferente.

Nel cast c’è anche Cate Blanchett, in una parte relativamente minore, e questo è comunque un bene.

Bill Murray invecchia veramente male mentre Matt Damon pare che ormai si sia ibernato e non cambia più dai tempi di Bourne.

E il fatto che io sia qui a disquisire dello stato di conservazione del cast suggerisce che non c’è poi molto altro da dire.

Un film da tempo perso.

Non saprei neanche dire se sia il caso di parlare di occasione sprecata, per quel che riguarda il soggetto. Forse nelle mani di un regista meno posato – e più visceralmente americano – di Clooney avrebbe potuto venir fuori l’ennesima vicenda super eroica, enfatizzata e amplificata, ma non so se sarebbe stato poi meglio.

Cinematografo & Imdb.

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